Il Monte San Giorgio, ai confini tra Italia e Svizzera, si innalza dalle rive del lago di Lugano tra Porto Ceresio e Riva San Vitale: dalla sua vetta, in territorio elvetico, il panorama domina questo angolo del Ticino meridionale.
Ma il San Giorgio gode di fama internazionale non per il suo panorama, ma poiché rappresenta uno tra i più importanti giacimenti fossiliferi al mondo del Triassico Medio, un’epoca geologica compresa tra 247 e 237 milioni di anni fa. I fossili di questa montagna, noti per la loro varietà e per l’eccezionale stato di conservazione, sono stati portati alla luce e analizzati a partire dal 1850 da paleontologi svizzeri e italiani. Dal 2003 l’UNESCO ha riconosciuto la sua importanza iscrivendo il Monte San Giorgio nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La facile escursione alla cima, magari associata alla visita del Museo Geologico dei Fossili a Meride o a quello di Besano, potrà essere così un modo per immergersi in questo mondo perduto di 200 milioni di anni fa.
L’escursione prende il via da Meride, frazione di Mendrisio facilmente raggiungibile dal confine italiano: anche chi non volesse acquistare la “vignetta” dell’autostrada, potrà valicare il confine a Chiasso, proseguire in direzione Mendrisio passando per Balerna e Coldrerio, per poi prendere a sinistra per Rancate e risalire in direzione di Besazio, Arzo e Meride. Giunti ai piedi del San Giorgio, nella verde conca che ospita il paese di Meride, si prosegue in direzione dell’abitato, parcheggiando la macchina in uno dei diversi parcheggi disponibili, a pagamento nei giorni feriali ma gratuiti la domenica.
Lasciata l’auto e raggiunto il pae­se, un cartello segnaletico proprio davanti a noi indica parecchie possibili escursioni che si snodano tra i tanti sentieri del monte: noi prendiamo a destra notando l’indicazione per Monte San Giorgio (senza altre specifiche). Pochi metri dopo si imbocca a sinistra una stradina acciottolata che tra le case risale verso la chiesa di San Silvestro, con annesso cimitero (fontana), raggiunta la quale si prosegue imboccando la mulattiera a destra.
Si risale quindi nel bosco (alcuni tratti un poco più ripidi) fino a raggiungere l’ampia cresta boscosa che separa il versante meridionale con quello, più ripido, affacciato sul paese di Riva san Vitale; dopo un breve tratto in falsopiano si giunge quindi all’amena località di Cassina (m 902, 1 ora e 30), dove sorge un ristoro e una cappellina con annesso rifugio incustodito. Transitando di fianco alla cappellina si prosegue sul sentiero – mulattiera che risale nel bosco guadagnando il suo limite superiore; il bosco comincia a diradarsi e, dopo i resti di un grande casale, il sentiero si inerpica per ampi prati che risalgono tra gli alberi in direzione della cima del Monte San Giorgio, che si raggiunge in breve (m 1097, 2 ore).
Anche qui sorge una cappella alla quale è annesso un locale-rifugio incustodito: dietro la cappella, verso nord, la vista spazia sul lago con un’apertura eccezionale sulle montagne di questo tratto di Alpi.
Discesa per la via di salita.

Per scaricare la traccia GPS dell’itinerario collegati a www.simand.it

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