È difficile dire qualcosa di originale sulla Val di Mello: molto, forse tutto, è già stato scritto, e restano poche parole per descrivere questa splendida valle delle Alpi Retiche, unica nel suo genere, una piccola “Yosemite” in miniatura, che dal 2009 è anche Riserva Naturale Regionale.
Non resta che visitarla e viverla, per apprezzare il placido paesaggio del fondovalle, con la strada che risale lungo il torrente, le pozze d’acqua verde e limpida formate dalle sue acque, le imponenti e assolate pareti granitiche (noto paradiso per gli arrampicatori) che lasciano appena il posto alle strette valli laterali (la Valle del Ferro, la Val Qualido, la Valle di Zocca e la Val Torrone) che sbucano strette sulla valle, lasciando solo immaginare lo spettacolo di granito che si apre più a monte; e sono proprio i torrenti di queste valli che formano le belle cascate che scendono insieme a mille rivoli d’argento lungo i fianchi boscosi. Su tutto poi domina un po’ discosta la massa del “gigante” Monte Disgrazia, il padrone di casa conteso tra la Valmasino e la Valmalenco…
L’itinerario che proponiamo si presta ad ogni stagione (consigliamo i momenti meno frequentati…) ed è semplicemente la comoda passeggiata lungo il fondovalle. Il punto di partenza è il paese di San Martino Valmasino (m 925), dove lasciata l’auto in uno degli ampi parcheggi subito prima del paese, si attraversa il ponte sul Masino: su una delle case affacciate sulla via principale un vecchio murale ci avvisa della presenza del Gigiat, essere mitologico mezzo caprone, mezzo camoscio (e forse anche mezzo uomo…), nume tutelare e protettore della Valle; molto dispettoso ma anche un po’ simpatico, protettore della natura (l’iscrizione recita “buono con lo homo che natura rispetta, mala sorte a chi lo trovasse non rispettoso”): la sua ricerca potrà essere un ottimo diversivo per i bambini…
Dalla piazza della chiesa si imbocca un viottolo (indicazioni) che si fa sentiero e risale nel bosco, per poi riallacciarsi con la strada della Val di Mello, che si segue fino al parcheggio del Gatto Rosso. Il parcheggio presso la Trattoria Gatto Rosso in località Panscer (m 1060) è raggiungibile anche in auto da San Martino (indicazioni per Val di Mello), ma la circolazione sulla strada è regolamentata: vietata nel periodo estivo (maggio – agosto), quando è attivo un comodo servizio di navetta a pagamento, ristretta in altri periodi dell’anno.
Dal parcheggio, lasciate alle spalle le belle cascate della Valle del Ferro, ci si inoltra nella strada che diventa subito mulattiera oltrepassando la Trattoria del Gatto Rosso; la mulattiera sale dolcemente fino a giungere, allo sbocco della Val Qualido, ad un laghetto, per poi proseguire lungo il torrente lasciandosi a destra il ponticello che porta alle baite di Cà di Carna. Si arriva quindi in breve alla località di Cascina Piana (rifugi Mello e Luna Nascente), un bellissimo agglomerato di baite, aperto sul fondovalle di pascolo, dominato dalle imponenti pareti granitiche. Si prosegue quindi superando i pascoli e inoltrandosi di nuovo nel bosco: un altro tratto in leggera salita porta quindi ai prati di Rasega, altro gruppo di belle baite dove sorge l’omonimo rifugio (m 1150). I prati attorno invitano alla sosta e al relax (sempre nel rispetto degli altri e della natura… ricordando il Gigiat!).
I più volenterosi potranno proseguire verso la testata della valle, già visibile in tutta la sua ampiezza, proseguendo lungo il sentiero che si inerpica con più decisione nel bosco, per guadagnare i 1560 m della Casera di Pioda, prima di fare ritorno con lo stesso itinerario.
Whether the deliberate bmmagazine.co.uk/in-business/8-tips-that-will-help-your-startup-survive spreading of misinformation about climate science to support the continued sale of fossil fuels for financial gain is illegal is a question that will need to be determined in the courts.